Colpo di scena

Vi aggiorno sulla cittadinanza, perché ci sono delle novità importanti, e comincio dalla fine: subito dopo la Finanziaria, la legge arriva in Aula alla Camera. Il che significherà, probabilmente, iniziare la discussione poco prima di Natale e cominciare le votazioni degli emendamenti a gennaio. Su quale testo ancora non si sa, perché nel comitato ristretto della I Commissione i lavori non sono ancora finiti e forse neppure finiranno in tempo: se così fosse, se ne discuterà direttamente in Aula e per me sarebbe anche meglio, visto che – non essendo membro della Commissione Affari Costituzionali – non posso partecipare ai lavori del comitato ristretto. Mentre mi ero ormai rassegnato allo slittamento post-Regionali, Dario Franceschini si è impuntato durante la conferenza dei capigruppo ed ha chiesto che il provvedimento venisse calendarizzato subito; a quel punto, Pdl e Lega hanno tentato di opporsi, dicendo appunto che la Commissione non aveva ancora concluso i lavori, ma Dario ha insistito sul diritto di chiedere la calendarizzazione nella quota riservata alla minoranza e si è rivolto al presidente della Camera. Ce lo vedete Fini che, dopo tutto il casino armato in questi mesi sulla cittadinanza, si prende addirittura la responsabilità di non farla arrivare in Aula, quando l’opposizione lo ha chiesto? No, non ce lo vedete: infatti, Fini ha acconsentito, spiegando che il presidente della Camera non ha il potere di interferire nelle scelte della minoranza rispetto alle sue quote. Si comincia, insomma, e per me saranno settimane infinite: ho intenzione di seguire tutta la discussione generale, dal primo all’ultimo intervento, e di fare in modo che la strada lunga del dialogo vinca sulla scorciatoia degli arroccamenti. Per ora, le posizioni sono le seguenti. Pdl: non è un’urgenza, meglio rimandare, aspettiamo che la Commissione decida un testo comune, nel frattempo riuniamo il nostro comitato direttivo ma prima ancora facciamo esaminare i vari testi in esame dalla nostra Consulta interna per le riforme ed i problemi dello Stato. Lega: noi questa roba qui non la vogliamo, ma se il Pdl la fa passare prima delle Regionali siamo contenti lo stesso perché così ci ritroviamo un milione di voti in più (capite allora perché il Pdl temporeggia? spaccature interne e paura della Lega). Udc, Idv, Pd: pronti a votarla subito, con una serie di sfumature che vanno dalla richiesta dello ius soli secco fino all’apertura dell’Udc alla proposta del ministro Sacconi (per ora solo uno slogan, visto che non c’è niente di scritto) di introdurre la cittadinanza a punti. In tutto questo – e non lo dico perché l’ho proposta io – la Sarubbi-Granata, secondo me, resta un punto di mediazione piuttosto credibile: non so come andrà a finire con gli adulti, ma sono certo che la soluzione per i ragazzi delle seconde generazioni non potrà discostarsi troppo dalla nostra linea di ius soli temperato. Anche chi fa la faccia feroce, infatti, viene disarmato dall’innocenza dei bambini nati e cresciuti qui: tanto più che, dopo le parole di ieri del Papa sulle seconde generazioni, il Centrodestra non avrà più scuse da accampare, se non vuole perdere punti con la Chiesa. Per chi non lo avesse sentito, Benedetto XVI ha detto che “ai figli degli immigrati deve essere data la possibilità di frequentare la scuola e inserirsi nel mondo del lavoro”, ricordando la necessità di “un ambiente sociale che consenta e favorisca il loro sviluppo fisico, culturale, spirituale e morale”. Il suo ministro per i Migranti, mons. Vegliò, si è spinto ancora più in là: “Quando un migrante è in Italia già da un po’ di tempo, ha un lavoro regolare, paga le tasse, ha figli che parlano italiano e vanno alla scuola italiana, qual è la difficoltà a dargli la cittadinanza?”. Già, qual è la difficoltà? Se lo faccia spiegare, se ci riesce, dai novelli baluardi dell’identità cristiana: quelli che a Brescia, domenica scorsa, distribuivano per strada il crocifisso.

P.S. Proprio sull’appello del Papa mi ha intervistato La discussione. Se vi interessa, ecco qui.

15 risposte a “Colpo di scena

  1. non mi resta che farti gli auguri per questa battaglia di uguaglianza per le persone che stai portando avanti. Credo che l’unico problema italiano non sia l’economia (vedendo quello che fa il governo probabilmente non è considerato nemmeno un problema), ed avere politici che sono disposti, come te, ad impegnarsi perchè le persone, a prescindere dal colore della pelle, dalla religione, dalle usanze siano considerate degne di rispetto rende di altissimo valore il tuo lavoro. Grazie Andrea

  2. Oreste di Maio

    A proposito di distibuzione e volantinaggi pro-crocifisso…quest’articolo mi sembra interessante…

    http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=82106

  3. Aspettiamo tutti gli aggiornamenti!!!

    Buon lavoro!!!

  4. Segui tutto il dibattito, ma sii anche furbo, fai gioco di squadra con Granata (Fini) approfittando della spaccatura nel pdl. Se questa proposta dovesse arrivare a legge sarebbe un segnale enorme che la Politica riesce ancora a prevalere sugli istinti più bassi dei bassi politicanti.
    Sappi che dietro di te c’è un intero mondo impegnato a sostenerti: associazioni, singoli, religiosi, laici e, ovviamente, l’intera “generazione Balotelli”. Vai così Andrea!!

  5. hai letto il messaggio che ti ho inviato qualche giorno fa?
    ce la facciamo ad organizzare un’iniziativa nella mia provincia a sostegno della tua proposta di legge?

  6. In bocca al lupo, Andrea!

  7. Una notizia cosi sicuramente è positiva, per chi come me sperava in un rapido arrivo in aula. Ovviamente sono soddisfatto del lavoro di Franceschini, che nella sua veste di neo capo gruppo alla camera, finalmente ha dimostrato che questo tema è anche del PD. Il comportamento di Fini è istituzionalmente corretto e quindi ora vediamo come reagisce l’aula. Spero vivamente che il testo in discussione sia quella di qui stiamo parlando, e sarà la prima volta che mi seguirò una discussione alla camera dall’inizio alla fine.
    Mere logiche elettorali della Lega Nord, spero non condizionino cosi fortemente il PDL che inutilmente vorrebbe essere un partito come quelli conservatori in giro per l’Europa, mentre in realtà ne è solamente una brutta copia.

  8. Tantissimi auguri Andrea, da estendere anche a chi sta combattendo con te questa battaglia di civiltà.
    Ritengo però ci si debba occupare anche dei tempi della cittadinanza ANCHE per gli adulti.
    I dieci anni previsti ora per “maturare il diritto” ( poi ci sono i tempi e le pastoie burocratiche, estenuanti, costosi e soprattutto lunghi a quanto leggo e sento ) sono troppi, a meno che non si tolga di mezzo tutta la burocrazia e la “maturazione del diritto” si trasformi in acquisizione automatica, magari, semplicemente, permettendo di presentare i documenti per l’istruttoria di cittadinanza, che so, con un anno di anticipo, affinchè l’istruttoria, da rendere più efficiente, venga conclusa in coincidenza con l’inizio della “maturazione del diritto”.
    Spero di averti dato una traccia su cui riflettere.

  9. Grande onorevole andiamo avanti cosi’ tutti uniti portiamo questeb istanze nei territori dove avviene la vera integrazione, c’e’ tanto bisogno di informare la gente l’opinione pubblica non con demagogia ma con responsabilita’

  10. Ma si,approfitta della spaccatura del PDL,che è cosa cosi’ coerente con ogni strategia veramente comunista.Non per nulla il vostro giornale si chiama L’UNITA’,ed i suoi articoli iniziano con “diviso il governo..”.Fini ha i giorni contati,nelPDL:vada da Rutelli,e smetta di giocare alla quinta colonna.Quanto ai bimbi stranieri,non credo che sia un problema la loro cittadinanza.Il problema,arridaje, è la fedina penale e la religione dei padri.

  11. @ DOMENICANO alias Manlio Laurenti

    La storia non si ferma mai.
    Va avanti con i suoi corsi e ricorsi.
    Le immigrazioni sono cicli inarrestabili.
    All’inizio del secolo scorso è toccato a noi con 20 milioni di emigrati, oggi tocca ad altri.
    Mio nipote non ha perso il posto di lavoro perchè la sua ditta esporta in Turchia.
    Anzichè il rancore non sarebbe meglio l’informazione, per cercare di capire chi sono questi con i quali ci troviamo in contatto ogni giorno?
    Consiglio un bellissimo libro di Tahar Ben Jallum: Mia madre, la mia bambina.
    Hanno gli stessi sentimenti nostri, e la stessa capacità di soffrire.
    Ma se questo non basta cito il DOSSIER Caritas 2008 secondo il quale gli imm. regolari sono 4 milioni e pagano tasse per 5,8 miliardi e usufruiscono di servizi pubblici per circa 700 milioni.

  12. @MAIA.T.ALIAS ROSY BINDI.
    Anche il gatto ha sentimenti simili ai nostri,e la stessa capacita’ di soffrire.Ma tra mille gatti non tovi un solo terrorista,tra mille musulmani si.Oggi la Svizzera DICE NO AI MINARETI.L’Integrazione si fa cum grano salis,con attenzione,con carota e bastone.Col che ho fatto pure rima.Nella tua poesia la rima non c’è.Ma non c’è nemmeno prudenza.

  13. @ Domenicano: l’errore sta proprio qui, che si pensa ai figli di immigrati come dei ETERNI MINORENNI. Sono sempre più, invece, i maggiorenni, coloro che pur essendo nati qui o arrivati qui da piccoli si trovano magicamente trasformati in “stranieri”, in “immigrati” pur non avendo mai intrapreso una migrazione fisica o consapevole.
    Il problema della Cittadinanza c’è, perché in Italia più che altrove essa determina tutta una serie di diritti, civili, politici e sociali, dallo studio al lavoro, passando per il fondamentale diritto all’elettorato attivo e passivo.
    Ci sono voluto secoli per riconoscere pari diritti alle donne (e con loro non si poteva dire che erano poche o che non ponevano un problema in quanto… “minori”, o minorate?), ci dovranno voler secoli per riconoscere quei stessi diritti agli immigrati ed ai loro figli?

  14. Un ultimo appunto.
    Perchè si riduce tutto alla religione? Gli uomini non sono fatti solo di religione e questa non è l’unico – e neanche il principale – modo di guardare agli uomini o a gruppi umani.
    Ricondurre tutto alla religione è un segno di FONDAMENTALISMO, sia da una parte….che dall’altra.

    Diamo agli uomini l’interezza della loro dimensione, che non può che essere plurale, come plurale è la loro appartenenza a gruppi umani di volta in volta: potremmo guardare a quegli stessi uomini, oltre che in base alla religione, in base al lavoro che fanno, al livello di studio, al contesto in cui nascono o che crescono, ai gusti musicali o letterari, all’orientamento politico, agli hobby, lo sport praticato o preferito, al tenore di vita, e tanto altro ancora.

    E’ la semplificazione che crea problemi, che stabilisce dei fondamentali(smi); dovremmo invece prendere coscienza della complessità umana e non riunciare alle tante opportunità di appartenenze coeve.

  15. ho letto la tua intervista su la Discussione,concordo soprattutto quando concludi dicendo che la società cambia anche senza il permesso della politica!

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