Dio con noi

I fucili dei talebani, ha scoperto la Abc, sono marchiati con i versetti del Corano: è in nome di Dio, insomma, che quegli estremisti islamici sparano alle nostre truppe in Afghanistan. In nome del loro Dio, verrebbe da aggiungere, visto che il nostro – il Dio cristiano, quello del crocifisso e del presepe – è il Dio della pace e dell’amore. E potrei finirla qui, con tanti saluti ai pacifisti nostrani che non hanno ancora capito il senso della minaccia islamica, se non vi avessi preso in giro: la notizia è vera, ma i fucili in questione sono quelli dei soldati americani ed i versetti stampati lì sopra sono quelli della Bibbia. Del Nuovo Testamento, addirittura: un passaggio del Vangelo di Giovanni (Gv 8,12: “Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”), uno della Lettera ai Corinzi (2 Cor 4,6: “Il Dio che disse Splenda la luce fra le tenebre è quello che risplende nei nostri cuori, per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo”) e non so quanti altri: la società produttrice li ha messi nei codici e se l’è pure presa quando è stata sollevato il caso, definendolo una manovra politica di gruppi non cristiani. Tra la luce nel mondo e la guerra in Afghanistan c’è di mezzo un mare, ma i teocon americani (e pure i nostri, all’occorrenza) sono degli ottimi navigatori: le citazioni sono di conforto ai soldati, hanno spiegato nel Congresso, per poi aggiungere che non c’è nessuna contraddizione, visto che si tratta di una guerra giusta. Gli aspetti inquietanti sono più di uno: la tentazione del Gott mit uns, sopravvissuta agli insegnamenti della storia; il differente metro di giudizio, che passa dall’indifferenza all’indignazione a seconda che si tratti dei nostri o dei loro; last but not least, il modo in cui la vicenda viene trattata negli Usa, dove pare che il problema principale sia il divieto di proselitismo. Nel nome del religiously correct, insomma, l’importante è che i militari non convertano al cristianesimo la popolazione locale; se poi Dio dà una mano a prendere la mira, mentre le sparano addosso, tanto meglio. Ho fatto un giro nei blog statunitensi, per leggere i commenti alla vicenda: il pensiero dominante è che le religioni, con rispetto parlando, hanno rotto le palle. E mi sono depresso ulteriormente, pensando che Cristo si rivolterebbe nella Sindone, se non fosse risorto.

12 risposte a “Dio con noi

  1. Io penso che Cristo sia rivoltato talmente tante volte e per tante e tali cose, da non saper più come contorcersi…

  2. ti rubo la battuta finale

  3. Diego Bastoni

    Dimmi che è un pesce d’Aprile perchè è veramente raccapricciante sta cosa…

    Forse è per questo che i Negrita cantano
    Il libro in una mano la bomba nell’altra?

    Ciao Diego

  4. lucagrasselli

    Cristo è “impressionato”…. ecco la Sindone come si spiega… :(((

  5. sono di quelle cose per cui sono diventato… il moralista

  6. per Diego Bastoni,,,

    aggiungo che questa simpatica abitudine “escatologica” non è affatto nuova… senza affondare nella storia, fino alle famose insegne di Costantino, di bombe intelligenti che versetto biblico (in “spirituale” sostituzione di insulti vari, beffe e maledizioni) ne sono piene le cronache di guerra.

    potremmo dire, delle vere giaculatorie

  7. Bravo Andrea. Nulla da aggiungere.

  8. manlio laurenti

    Che i soldati americani sparassero volutamente alla popolazione civile in Afghanistan non lo sapevo:a meno che non si considerino “popolazione civile” gli “insurgentes”ovvero le canaglie che fiancheggiano i Talebani fornendo loro armi in cambio dell’esportazione di oppio amorosamente coltivato da loro e dalla loro parentela.Devo anche dire che non sapevo che fossero i “teocon”a volere la guerra:semmai i “NEOCON”,nonchè Obama che sta dimostrandosi piu’ falco dei falchi neoconservatori.E fa bene:a differenza degli amici dell’Islam di casa nostra,gli Americani ed i neocon Italiani non sono ancora pronti a mettersi col culo per aria per pregare il dio dei Talebani.Credo anzi che venderebbero cara la pelle.

  9. @ manlio laurenti: Manlio caro, il tuo commento era il numero 5.000 tondo tondo dall’inizio del blog. Purtroppo, non hai vinto niente, tranne la gloria. Una gloria meritata, tra l’altro, visti i tuoi frequenti contributi 😉

  10. Diciamo che il comandamento “non nominare il nome di Dio invano” credo debba non essere riferito solo ai bestemmiatori, ma essere esteso anche a tutti gli “arruolatori di Dio” sia in guerre che in battaglie politiche.

  11. l’obiezione di coscienza è un torrente sotterraneo che attraversa il corso della storia per emergere ogni tanto e far abbeverare le coscienze assetate di pace.

    ho l’impressione che, in questo periodo, esso sia di nuovo “carsico”, sotterraneo, e lasci a noi il compito di ricercarlo e farlo emergere alla luce del sole.

    certo che dovremmo iniziare ad interrogarci sul ruolo e la funzione dell’esercito, perché sostenere che i nostri soldati (seppur bravi, generosi e non certamente guidati da animo combattivo) “portino la pace”, mi sembra sinceramente una foglia di fico

  12. manlio laurenti

    @ANDREA SARUBBI.Ci rivediamo al 10000.Grazie per il riconoscimento.Se scrivessi per vincere non avrei speso 3000 euro in 2 anni per difendere le mie idee.Soddisfazi0ni ne ho avute.Su di un blog di mia conoscenza i Francesi che ci scrivevano con lo spirito della Volpe nel Pollaio hanno imparato a pensarci due volte,prima di fare gli arroganti.Qui faccio,gratis,il ruolo dell’Opposizione.Un’opposizione che non scambia la Terra con Marte.

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