Diagnosi a caldo

La frattura scomposta di due settimane fa comincia a dare i primi segnali di guarigione: la nostra sarà una lenta convalescenza, da non prendere sottogamba, ma la prima radiografia di controllo – quella dei ballottaggi, appunto – ci dice che il corpo sta reagendo. Avessimo perso Firenze, per dire, dovevamo tornare d’urgenza in sala operatoria. Avessimo perso pure Bologna e la provincia di Torino, poi, toccava amputare. Invece no, siamo ancora lì. Punto su punto, come Penati con Podestà a casa di Silvio, dove quindici giorni fa sembravamo morti ed oggi abbiamo pure rischiato di vincere. Ed è forse questo il vero dispiacere della serata, nonostante diversi segnali positivi. Sono contento innanzitutto per Matteo Renzi, che ha rischiato tutto ed ha vinto: la sua promessa di andare a pregare domattina sulla tomba di Giorgio La Pira ha fatto sentire sindaco di Firenze anche me. Sono contento per Flavio Delbono, perché la sua vittoria a Bologna ha il profumo del Pd che vorrei. Sono contento per due Comuni del mio collegio elettorale, che forse non troverete domani nelle cronache nazionali: Acerra, rimasto a noi nonostante Berlusconi abbia fatto sparire la monnezza dal pianeta Terra, ed Ottaviano, passato suo malgrado alla storia d’Italia per essere il paese del camorrista Cutolo. Ma i dati negativi non mancano: prima fra tutti, la riconferma di Pdl e Lega nel nord, dove c0mincio a pensare – perdonatemi la battutaccia e non ditela troppo in giro – che sia ora di cambiare gli elettori. Poi ci sono un po’ di considerazioni a margine, che mi piacerebbe approfondire se non fossero le 21.50 e non avessi gli occhi massacrati dal computer (il tasto F5, quello dell’aggiornamento pagina, mi si è praticamente consumato nel corso dello spoglio). La prima riguarda i ballottaggi, che secondo me – a differenza di quanto dicono i colleghi di Centrodestra, che li vorrebbero abolire – permettono un voto più libero dalle ideologie, più concentrato sui candidati e pure più consapevole, perché non torni alle urne due volte in 15 giorni se non sei motivato. La seconda riguarda invece il referendum: per la prima volta nella vita, sono d’accordo con Daniele Capezzone, che invita a riformare l’istituto aumentando il numero di firme ma togliendo il quorum. La terza riguarda il mio futuro da capopopolo: la mia proposta di ritirare solo la terza scheda è stata condivisa dallo 0,55% del corpo elettorale, pari a circa un votante su 46. Un trionfo, insomma.

12 risposte a “Diagnosi a caldo

  1. Ottima analisi, il dito sarà fuso ma scrivi sempre bene! Sono felice anch’io per Renzi e Delbono. Anzi, non so se concordi ma Renzi ha pure dato una lezione di bella politica!
    Sono contento anche per Penati, visto che come hai ricordato sembrava spacciato e invece…
    Continuiamo così. Buon lavoro!

  2. grazie Andrea. Buona notte

  3. 1) La monnezza è sparita da Napoli grazie all’inceneritore di Acerra. Volevo vedere che il pdl vinceva proprio ad Acerra!
    2) Hai detto che sei d’accordo con Capezzone. Al di là del merito della proposta, domani 30 Pater, Ave e Gloria in segno di pentimento.
    3) 1/46 a quanto vale in termini di preferenz…ah, ma dimenticavo che il “porcellum” non ci consentirà di votare per il candidato che vogliamo. Avremo ancora i “nominati” con il semaforo!!

  4. Andrea, innanzi tutto bisogna partire dal dato concreto: quello che segnali è vero. Però attenzione: non è da attribuire a presunte capacità della attuale classe dirigente del PD.
    Il risultato va analizzato:
    – da un lato, per fortuna, l’elettorato italiano ha dimostrato di non cadere nella trappola berlusconiana
    – dall’altro, però, si rende necessario recuperare milioni di voti: solo nell’area PD ci sono 2.500.000 di elettori che hanno disertato le urne. Ed è da qui che bisogna ripartire. Dare vita ad una vera e credibile alternativa che l’elettorato non trova.

  5. Vincenzo Iurillo

    Come anche un orologio scassato segna l’ora esatta due volte al giorno, così anche Daniele Capezzone molto raramente dice qualcosa di sensato. Ma sempre di orologio scassato trattasi. Da buttare.

  6. Ciao Andrea,
    forse Renzi ha capito tutto: è di preghiera a La Pira, ma di quelle carmelitane a suo modo, che l’Italia ha bisogno.
    Una domanda, ma non tisembra che la reazione al referendum sia stata troppo netta per essere frutto di una notte? Ho il timore che fosse una mossa già prevista per revisionare a vantaggio dei super partiti il referendum.

  7. ps
    d’accordo con daniele capezzone?
    Noooo almeno tu, no.

  8. manlio laurenti

    La sconfitta del referendum è la sconfitta dei referendari,la sconfitta dei referendari è la sconfitta dello Sbirro(sentito,quant’è incazzato?Ha agia’ arrestato Minzolini,nei suoi sogni)la sconfitta dei referendari è la sconfitta di chi voleva delegittimare l’operato del Governo a forza di referendum.Purtroppo l’avanzata dell’UDC costituisce l’altra faccia della medaglia:vincono il manuale Cencelli,gia’ pienamente operativo a Bari come a Torino,la Teoria e Pratica della Spartizione di Sottogoverno per la quale Casini è Professore Incaricato ad Harvard ed in corsa per il Premio Nobel.Un giorno,leggendo in quinta pagina di un foglio qualunque,tra” ammazza la suocera a coltellate nel Grossetano”e”partorisce in ascensore”,scopriremo un trascurabile trafiletto di poche righe che annuncia che Toto’ e Bernardo hanno lasciato il 41bis per motivi di salute,per essere trasferiti in un carcere piu’ comodo alla pratica dell’incontro dei “parenti”,indispensabile alla gestione dell’Elettorato.Come diceva ieri sera Oliviero Beha durante il TG3SPORT,lo 0-3 contro il Brasile è “lo specchio della grave crisi del Paese”.Vedendo Maicon che se andava su e giu’ per la fascia laterale facendo i comodacci suoi,io che sono un ammiratore nonchè estimatore ed allievo di Beha l’avevo capito,che il PD avrebbe perso la Provincia di Milano e quella di Venezia.Non resta al PD che pregare La Pira.Se La Pira fosse assente,pregare Ho Ci Minh.Se Ho Ci Minh fosse anche lui in riunione,pregare direttamente Breznev.Pare che sia apparso recentemente in sogno a Diliberto,e gli abbia dato alcuni numeri da giocare,puntualmente usciti sulla Ruota di Bruxelles.

  9. condivido pienamente la proposta di abolire il quorum e innalzare il numero delle firme per attivare i quesiti referendari!!!

  10. Il successo di Matteo Renzi a Firenze getta un’ombra “sinistra” sul futuro del PD: speriamo solo che le preghiere sulla tomba di La Pira rimangano circoscritte al capoluogo toscano… La sinistra italiana ha bisogno di ben altro!

  11. @ Paolo: la sinistra forse avrà bisogno di ben altro, il Centrosinistra ha bisogno anche di questo.

  12. @Sarubbi: non mi sembra, dati alla mano, che le “derive” centriste del PD abbiano fatto guadagnare voti. Semmai hatto fatto perdere voti. Sia ben chiaro: quando parlo di derive centriste non mi riferisco alla presenza di moderati all’interno del PD

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