Preokkupati

Protesta decreto Gelmini

La lezione in piazza Montecitorio

Mi ricordo ancora il mio primo sciopero, in quarto ginnasio. Era organizzato dagli studenti di destra, ma noi mocciosetti freschi di medie non ce ne eravamo neppure accorti: l’inaffidabile metodo del telefono arabo, tuttora diffusissimo tra gli adolescenti, aveva trasformato “Fronte della gioventù” in “Giochi della gioventù”, per cui ci eravamo convinti a scioperare pensando che volessero abolire le competizioni studentesche. Per la cronaca: all’epoca io ero basso e ciccione e non avrei partecipato ad una gara atletica neppure sotto ricatto. Ma era un sabato di ottobre, mi pare, e ad Ostia c’era pure il sole. Poi, nel corso degli anni, si scioperò per vari altri motivi, che onestamente non ricordo, e pure per qualcosa di sensato: in primo liceo si decise di bloccare le lezioni fino alla consegna della nuova scuola promessaci da tempo, visto che a turno le classi studiavano in una specie di garage accanto al mercato coperto del pesce. In alcune occasioni palesemente ridicole, poi, mi rifiutai anche di scioperare ed entrai in classe, perché – nonostante non capissi un cavolo di politica – avevo comunque una dignità ed un senso del dovere piuttosto spiccato. Leggendo le cronache di questi giorni su alcuni quotidiani di Centrodestra, sto ripiombando con la mente a quegli anni: i ragazzi intervistati che marciano in corteo senza sapere nulla, riportati in prima pagina dal Giornale, sono effettivamente un ritratto verosimile di quello che accade ogni volta, in ogni sciopero di qualsiasi colore politico. Ma – lo dico in gergo televisivo, spero mi si capisca – un ritratto del genere è un primo piano che non dice nulla sul totale: anzi, lo nasconde, sfocandolo un po’ e lasciandolo volutamente da parte. Allo stesso modo, è fuorviante mettere a fuoco il nucleo politicizzato dei cortei: come notava ieri al Senato il ministro Gelmini (a proposito: quella egìda se la ricorderà a lungo…), nessun ministro (Berlinguer e Fioroni compresi) è stato risparmiato dalle proteste, dal ’68 in avanti. Puntare su queste due categorie è un trucchetto facile per delegittimare tutta la protesta, per spostare l’attenzione dai suoi inattaccabili argomenti di fondo. E’ il metodo che usa la destra, parlando di una nuova edizione del ’68: come dire che quello della scuola è solo un pretesto, un appiglio per ribellarsi alla strategia ordine e disciplina che il governo sta cercando di attuare. Stamattina, davanti alla Camera, abbiamo visto 300 studenti di fisica a lezione in piazza; lo stesso è avvenuto a Milano, in piazza Duomo. Ogni giorno, sulla mia mail, arrivano lettere angosciatissime di precari della ricerca; per non parlare di quelle che ho letto in Aula, durante il mio intervento di qualche settimana fa. Sono cittadini normali, che – lo dice il calcolo delle probabilità – magari hanno pure votato Berlusconi alle ultime Politiche: non protestano a priori, perché non ne avrebbero interesse, ma a posteriori, perché – dopo aver visto che cosa è successo alla scuola primaria – sono terrorizzati dalla riforma dell’Università. Hanno capito che il Parlamento, per questo governo, è un inutile orpello, e così utilizzano l’unica arma rimasta: quella dell’occupazione. Nell’attesa, naturalmente, che arrivino i manganelli.

5 risposte a “Preokkupati

  1. umberto ingrosso

    Eh si,bisogna tornarci ancora,al 68.Allora si parlava di “opposti estremismi”,ora si parla di PROBLEMA INESISTENTE e di “POCHEZZA DI ARGOMENTAZIONI” e si afferma che quello della destra è un pretesto per riaffermare la strategia “ordine e disciplina”.Chi lo dice? Chi non se lo è sognato,quel felice periodo,perchè non era nemmeno nato.Chi nato lo era,ha imparato che la straordinaria creativita’ della sinistra inventa sempre le stesse balle:il vero pericolo sono i fascisti(ora è lo stesso Governo”Putinista”) gli studenti chiedono cose sacrosante(anche con la P38 in manose serve),la strategia della tensione è un’invenzione della destra la quale vuole,malvagia,quell’ordine e disciplina che qualcuno crede essere il fondamento della coesistenza,in ogni Comunita’.Lo dice gente che della disciplina di partito aveva ed ha fatto un mito,che l’ordine lo impone appena è certo di non avere piu’ bisogno del disordine come metodo di lotta politica.Da 60 anni la sinistra tenta di sostituire con la propria l’ideologia liberaldemocrarica e piccoloborghese che costituisce il fondamento della Societa’ Occidentale e dell’Italia in particolare.L’altra sera ho sentito Fioroni dichiarare che”Ordine Patria e Famiglia non sono risposte alla “complessita’”della societa’ moderna”.Non lo è nemmeno spalare la monnezza,pare.Mentre tentano di uccidere un mondo ed un’ideologia che,pur con tutti i suoi limiti,ha creato la societa’ piu’ ricca e giusta della Storia,che ha salvato una parte dell’Umanita’ da quella “liberta’ dal bisogno”che Marx vedeva come la vera soluzione ai mali del nostro mondo loro,con la solita arrogante prosopopea,vogliono regalarci la “complessita’”,della cui interpretazione sono,ovviamente ,gli unici ad essere autorizzati.Mi ricordo alcuni aspetti,di quella “complessita’.La soluzione al problema dell’unita’ della famiglia?Il dramma del divorzio( chi, lo ha vissuto,come me,se che è un dramma)risolto in in tre millisecondi.La soluzione al problema dell’educazione dei bambini nella societa’ complessa?Le famiglie gay(“due gay possono amarsi molto piu’ di certi genitori”.Forse i vostri,non certo i miei.La soluzione alle aberrazioni genetiche della pseudoscienza moderna? L’accettazione in blocco di quelle aberrazioni in nome della “liberta’ personale fondamento della laicita’”.La soluzione al problema della dignita’ femminile? Il femminismo becero e fazioso alla Maraini.Un mondo alla Comencini(Cristina),dove il giorno piu’ bello della tua vita è quello in cui scopri di avere l’Aids, che papa’ e mamma si riempiono di corna e si lasceranno presto,che tuo fratello è omo.Un mondo come quello che sognate merita di essere salvato,se lo realizzerete,da Bin Laden.Ma non lo realizzerete,statene certi.Il vero motivo per il quale la sinistra soffia sul fuoco,a proposito del problema scolastico,non sono i “tagli”che angosciano i precari.Sono decenni,che i precari si angosciano per i tagli.Il vero motivo è che a scuola si comincia,per la sinistra,ad immaginare il Nuovo Mondo attraverso il fumo dello spinello,e che quello “spazio” non è disposta a cederlo:costi quel che costi.E costera’troppo a tutti,c’è da scommetterci.

  2. Caro, vecchio, riconoscibilissimo: MORALISMO

  3. umberto ingrosso

    Molto giusto,avere scritto MORALISMO a lettere maiuscole:la verita’ sara’ gridata sui tetti,non avendo alcuna voglia di nascondersi e rendersi irriconoscibile.Intanto,siccome Berlusconi è un nano ed un imbonitore che ha costruito il proprio potere fasullo sui Media,dei quali è totalmante padrone,questa settimana abbiamo trovato Veltroni,circondato da adulanti ed entusiastici intervistatori, dovunque ci fosse lo spaziotempo:mancava che comparisse nella pubblicita’ del dash.Non c’era zapping che ti salvasse: una dimostrazione della potenza del Santo Dono dell’Ubiquita’ che non si vedeva dai tempi di Padre Pio.A chi,come Caprarica,ha osato mostrare qualche perplessita’ sull’uso della piazza ha risposto,un tantinello risentito,ma conservando il suo sguardo suadente e la sua voce da cantante confidenziale “…ma..è la democrazia!…”.E allora piu’ piazza,piu’ democrazia,ancora piu’ piazza,ancora piu’ democrazia: fino a quando a salvarsi dall’occupoazione saranno,forse,solo i cessi pubblici.Oggi,l’Apoteosi: un miliardo di fantastilioni di partecipanti(50 mila secondo la Questura)invaderanno il Circo Massimo e dintorni.Il popolo è forte,e vincera’:e l’esito del voto? Balle qualunquiste.Quella gente del centrodestra ha meno dignita’ del gatto di Veltroni.Merita solo di essere ignorata.

  4. Confermo: riconoscibilissimo MORALISMO, frutto di una mediocre visione a 180° della realtà. Molto meglio la manifestazione del 2 dicembre 2006? 2 milioni di persone per protestare “contro il regime, per la libertà”.

    Mi auguro con tutto il cuore che questa fase di “transizione” che dura dal 1994 e che si è rilevata totalmente fallimentare, finisca. Possibilmente, senza Veltroni e senza Berlusconi, con la speranza che non sia eletto alla Presidenza della Repubblica, realizzando la più grande scellerata della storia repubblicana, col rischio di dividere profondamente il paese.

  5. @ umberto ed emanuele: vi chiedo ancora una volta di attenervi al tema del post. Così facendo, come vedete, non solo non arricchite il blog, ma allontanate anche gli altri dai commenti. Mi sarebbe piaciuto, in questo caso, un dibattito sereno sulle motivazioni della protesta, sui ragazzi più o meno consapevoli… invece, ci ritroviamo ancora a parlare d’altro. Se il tema del post non vi interessa, non siete obbligati a commentare.

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