Brutta giornata

L’accordo raggiunto in Commissione Giustizia sul testo per l’omofobia si è perso in ascensore, tra il quarto piano ed il primo di Palazzo Montecitorio: la maggioranza ci ha voltato le spalle, proprio quando sembrava che le cose stessero migliorando. Ma andiamo con ordine. Qualche giorno fa, durante le votazioni in Commissione, noi presentiamo un emendamento che chiede l’introduzione dell’aggravante non solo per l’omofobia, ma anche per la transfobia, e la maggioranza ce lo boccia con il supporto dell’Udc. Il movimento trans giustamente se la prende e comincia ad alzare la voce contro il Centrodestra e contro il ministro delle Pari Opportunità, che a quel punto si fa convincere: nel testo, promette, ci sarà anche un riferimento alla transfobia. Così Mara Carfagna scrive una lettera a Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia, e le chiede di ricominciare l’esame del provvedimento. La Lega e parte del Pdl – contrari a questa legge, ma rassegnati alla sua approvazione – prendono la palla al balzo: rimandare il testo in Commissione significa perdere tempo e magari affossarlo pure, perché se un provvedimento lascia l’Aula non si sa mai quando ritorna. Per ragioni opposte, noi decidiamo di votare contro: il Pdl non ci ha dato nessuna rassicurazione, nonostante gli accordi informali, ed a questo punto crediamo che, se davvero il rinvio è soltanto per inserire la transfobia, allora potranno farlo tranquillamente votando l’emendamento che riproporremo in Aula. Il Pdl si spacca e, nonostante il voto favorevole di Udc e Lega, riusciamo ad averla vinta noi. A quel punto, l’Udc torna alla carica, presentando delle pregiudiziali di costituzionalità: se si proteggono gli omosessuali – dicono, ammiccando ad un certo perbenismo cattolico – allora bisogna proteggere tutti.

MICHELE GIUSEPPE VIETTI. La Convenzione di Lisbona ci chiede di tener conto di altre categorie di soggetti a rischio: degli anziani, cioè della discriminante dell’età, dei malati, cioè della discriminante della salute, dei disabili, cioè della discriminante di chi non è egualmente abile. Allora, se il provvedimento si deve prevedere in un quadro di rispetto delle normative europee, si prevedano tutte queste categorie. Diversamente, non vedo perché non dovremmo prevedere a questo punto che qualcuno di noi si senta offeso da un reato di cui è destinatario, magari perché ritiene di appartenere alla religione cattolica e la gente non lo sapeva, ma poiché è un reato commesso ai miei danni, voglio che sia aggravato perché sono cattolico.

La Lega, a quel punto, si smarca dalla maggioranza: visto che ci siamo divisi sul voto precedente, dicono, allora adesso andiamo per conto nostro e votiamo a favore delle pregiudiziali di costituzionalità. Le motivazioni addotte dalla Lussana sono agghiaccianti:

CAROLINA LUSSANA. Abbiamo sempre manifestato perplessità sul termine «orientamento». Perché? Perché (…) potrebbe anche prestarsi a interpretazioni fuorvianti. Noi, dagli atti della nostra Commissione, dalle intenzioni dei proponenti leggiamo nel termine «orientamento» la tendenza sessuale, eterosessuale o omosessuale, ma non avete voluto scriverlo esplicitamente; e nel termine «tendenza sessuale», come è stato evidenziato da alcuni colleghi, potrebbe rientrare anche l’amore per i bambini, la pedofilia!

Tocca parlare al Pdl, che a quel punto si trova in difficoltà. L’appoggio della Lega è venuto meno, la spaccatura interna si fa sentire, e nel suo intervento Bocchino fa un capolavoro di politichese: siamo a favore del testo, dice in sostanza, ma siccome è un voto segreto non è colpa mia se i miei colleghi del Pdl voteranno contro. Solo un ingenuo non capirebbe che la legge sull’omofobia, in questo momento, è clinicamente morta.

ITALO BOCCHINO. I deputati singolarmente, come è opportuno rispetto al voto segreto, prenderanno la loro decisione sulla pregiudiziale. Ma noi riteniamo che, nel caso in cui l’iter del provvedimento non vada avanti, il Governo si debba far carico di un disegno di legge che adegui la nostra normativa a tutto ciò che è previsto dal Trattato di Lisbona, in modo che si possa procedere, magari in futuro, ad approvare una legge fatta bene, evitando di fare una legge contro le discriminazioni, discriminando noi per primi gli anziani o i disabili e favorendo un soggetto debole rispetto ad un altro.

Ha appena finito di parlare Italo Bocchino, quando arriva Pierferdinando Casini e spacca in due la maggioranza: rinunciamo allo scrutinio segreto, dice al Pdl, e vogliamo vedere come vi comportate. Si va quindi al voto: 285 voti a favore delle pregiudiziali di costituzionalità (Udc, Lega e Pdl), 222 contrari (Pd e Idv), la Camera approva. Voti ribelli: 9 contrari e 10 astenuti nel Pdl, un favorevole nel Pd (Paola Binetti). Le valutazioni a caldo sono abbastanza confuse: da un lato, il Centrodestra – che, come dicevo qualche giorno fa, era stato quasi costretto all’accordo dall’ottima mediazione di Paola Concia – ha gettato la maschera; dall’altro, però, la nostra linea dura non ha pagato. Si può discutere a lungo se la mediazione (e dunque il ritorno in Commissione) avrebbe dato risultati diversi, e non lo escludo a priori, ma la sensazione netta è che la maggioranza cercasse solo una scusa buona per far saltare il tavolo. Brutta giornata, davvero.

37 risposte a “Brutta giornata

  1. E’ stata sì una brutta giornata, e purtroppo verranno anche brutti giorni perchè nel PD non si parlerà del comportamento dell’UDC e del PDL ma di quello di Paola Binetti. Tutto verrà dimenticato a causa dell’unica ribelle.

  2. questo è rendere un servizio ai propri elettori. Grazie Andrea centinaia di deputati come Te

  3. questa ricostruzione mi fa capire meglio l’andamento difficile delle cose. però continuo a pensare che si sarebbe potuto far decidere a loro il rinvio in commissione… adesso invece….

  4. Il Pdl e` gia` in campagna elettorale. Questa legge aveva il difetto di venire dal PD, e non poteva passare. Vedrete che nel giro di qualche mese faranno una “legge Carfagna” assolutamente uguale (magari non zoppa in partenza) e passera` senza alcuno sforzo.

    La maggioranza gioca col PD come i gatti con le prede gia` morte.

  5. Domanda per Andrea Sarubbi: come si sente coi compagni di mozione (per Franceschini) Binetti e Rutelli?

  6. Grazie per la chiarezza e la completezza: questo significa avere rispetto per i propri elettori.

    Ciò premesso una domanda e un’esortazione.

    La domanda è: ma possibile che gli altri siano sempre più furbi e noi la prendiamo sempre nel baugigi?

    L’esortazione è: la Binetti fuori dai coglioni. Caro Sarubbi, le dica che io sono disposto a pagarle la tessera dell’UdC, della Croce Rossa, di chi vuole, ma che si tolga dai coglioni, perché sono tre anni – tre anni! – che semina zizzania nel partito e ora ha rotto definitivamente le scatole. Fuori la Binetti dal PD!

  7. @ Oscaruzzo: non credo che il ddl Carfagna sarà uguale, ma spero almeno che salvino il principio.

    @ Lorenzo e f.b.: possibile che ora la morale di tutta questa storia sia diventata la presenza di Paola Binetti nel Pd? Mi pare un po’ quello che è successo nello scudo fiscale: quelli lo approvano e rischiano pure di non farcela con le assenze, ma alla fine la colpa è nostra. Qui noi difendiamo una legge sacrosanta, mentre il Centrodestra ci uccella ben bene, ed il problema politico diventa la presenza di Paola Binetti nel Pd. Va bene la sana autocritica, ma qui mi pare che siamo di fronte ad un massacro continuo. E mi dà molto fastidio che anche in queste occasioni si metta in mezzo la polemica congressuale: proprio per questo, caro Lorenzo, non ti risponderò qui.

    @ Lorenzo: non è che sono più furbi (anche se indubbiamente non sono fessi). E’ che hanno una maggioranza schiacciante, e con i numeri fanno quello che vogliono. Perché ve lo dimenticate così spesso?

  8. E invece no, caro Andrea, le Binetti E’ un problema, è inutile che continui a glissare. Può avere le idee che vuole, ma fuori dal partito. Se ne andasse nell’UDC, se creasse un partito tutto suo, ma nessuno mi convincerà del fatto che le sue idee siano compatibili con quelle di un partito di CENTRO-SINISTRA (e nota bene che ho messo anche la parola “centro”).
    Se poi sarà tutta l’area rutelliana e volersene andare (Rutelli lo dice un giorno sì e l’altro pure, non lo dico io), fate voi…

  9. Come previsto, il problema è la Binetti, non il fatto che il PDL si farà un ddl da solo che come tutte le leggi di questo governo non concluderà niente!

  10. … e quanto allo scudo fiscale: è proprio perché la destra ha una maggioranza così schiacciante che in occasione della votazione di provvedimenti così importanti la direzione del PD deve andare a cercare i deputati a casa, non dare permessi per seguire congressi della Croce Rossa e similari.

  11. Andrea, grazie per il chiaro resoconto.
    Però: pur nella tristezza del momento, dopo aver valutato che è comunque valsa la pena di profondere tutte queste energie (grazie in particolare a Paola Concia) ti chiedo di esprimerti nel merito sul comportamento di una tua compagna di Gruppo che ha votato con la maggioranza di destra.
    Il caso-Binetti è ormai troppo grosso perché i primi a cercare di risolverlo non siano i suoi colleghi Parlamentari. Consigliatele di aderire al Gruppo Misto o a quello dell’UDC. Non può più stare con voi.
    Anche se la cosa migliore sarebbe che si dimettesse.
    Non ne faccio un tema di battaglia congressuale (anche perché Binetti ha detto chiaramente che NON sostiene Franceschini, quindi mi pare di capire che non si riconosce in alcuno dei candidati alla Segreteria). E’ ormai una questione di metodo, regole, eticità, rispetto.
    Ti prego di non de-rubricare quest’ultimo gravissimo episodio ad un dettaglio o un incidente di percorso. La nostra gente ci chiede chiarezza, e chiede il rispetto del simbolo del PD.

  12. @ Paolo: non sto negando il problema. Sto solo notando che ogni volta, qualsiasi cosa accada in Parlamento e qualsiasi provvedimento approvi o bocci questa maggioranza, tutto si riduce ad un processo al Pd. Per le sue assenze (e parliamo del gruppo più presente in assoluto negli ultimi 15 anni) o per i suoi voti in dissenso (uno su 212, mentre nel Pdl erano 10). E’ questo che mi dà fastidio, anzi, che mi addolora profondamente. Poi possiamo pure discutere della Binetti, ma oggi vorrei che si parlasse dell’omofobia.

    @ Guido Giuliani: idem. Ma ti pare normale che la maggioranza dei commenti a caldo su una norma del genere, respinta dopo un voltafaccia del genere, siano sul Pd e sul caso Binetti? Ma ti pare normale che, per un motivo o per un altro, la vivisezione del Pd sia diventata ormai lo sport nazionale? A chi giova?

  13. Io credo che il PD debba svicolarsi dalle lobby (perdenti e minoritarie) delle deviazioni sessuali. E’ ora di guardare al Paese reale: alle difficoltà dell’economia, alla mancanza di rappresentanza di buona parte della popolazione, alla voglia di cambiare che i due terzi di popolazione che non votano berlusconi chiedono. Non può l’Italia essere ostaggio del movimento transgender e ricevere da questo le direttive di legislazione. E’ ora di ascoltare di più il Paese “pulsante”. Solo così, potrà il PD, essere soggetto attivo di cambiamento.

  14. @andrea
    sì, è vero quello che dici, dell’unico deputato pd in dissenso che prevale sui dieci del pdl. ma il punto è che a noi interessa il pd, non il pdl. e vorremmo un pd senza elementi che seminano zizzania come sta facendo regolarmente la binetti da tre anni a questa parte. qui la questione non è: “siamo una minoranza, ma vogliamo essere rispettati”. qui la questione è: “io sono minoranza: o ti adegui o comunque faccio come mi pare”. è il contrario del principio di democrazia. e non è soltanto oggi, son tre anni, dal 2006, che va così. BASTA!!!!

    ma rimane aperta la domanda che avevo posto: possibile che gli altri siano sempre quelli furbi e il gruppo PD no? perché ogni tanto non fate anche voi l’agguato, vi nascondete in bagno e poi al momento del voto, zacchete? alla peggio, li costringete a stare in aula…

  15. Antonio Esposito

    Dirci che coerenza e che idea di cattolicesimo vanno predicando a destra non è scontato dirlo agli Italiani, se si vuole fare l’opposizione. A maggior ragione perché qui i temi etici non contano un cavolo, qui di etico c’è solo se si vuole tutelare l’incolumità fisica di certe persone in relazione a fatti recenti del nostro Paese (dove, caro Vietti, i cattolici non sono oggetto di persecuzione, i gay sì). Ogni volta che lo Stato ha ravvisato la necessità di rendere più pensanti le pene o di crearne ex novo, gli homines boni (per dirla con Cicerone) non si sono scandalizzati, sia che fosse stalking, mafia o quant’altro. Perché ideologizzare la questione solo perché si parla di omosessuali?

    Comunque – mi scuserà Andrea Sarubbi se ritorno a rompere le uova nel nostro paniere – ma questo tipo di ragionamento mi porta a pensare ai grandi assenti del Pd: i cattolici democratici. Un tempo esisteva la sinistra Dc molto impegnata. Oggi ci siamo fermati alla creazione di “Quarta Fase”, tanto per dire che oltre a Red esiste anche White.

    Ma non siamo capaci di reinventare una trama nelle parrocchie? Possibile che il filone del cattolicesimo sociale sia finito con Prodi?

    Appunto sulla Binetti: lacrime di coccodrillo. Dal punto di vista politico, quello di oggi è solo una sciocchezza in confronto a quando negò la fiducia al Governo di Romano Prodi, rischiando di comprometterne l’equilibrio al Senato (ci salvò Cossiga!).

  16. lucagrasselli

    Antonio, bello – veramente bello – ritrovarti qui.
    Ma perché questo tuo “de profundis” sul cattolicesimo democratico?

  17. Caro Andrea, che il PDl abbia fatto una porcata poco importa, dal momento che ne fa in continuazione. A me importa della coorenza del mio partito, di coloro che eleggo e che mi dovrebbero rappresentare. Il partito su questi temi, che non sono certo etici, deve essere unito e chi non e d accordo cambi partito.

  18. manlio laurenti

    Nel mondo alla rovescia dove opera la Sinistra Paola Concia si vergogna di stare in Parlamento.Ci risiamo col”come si sta,li dentro?”.Ora,io mi domando e dico se per essere deputati bastino ed avanzino importanti referenze come quella di essere lesbica,quella di essere gay maschio come Franco Grillini,quella di essere transessuale come Wladimir Luxuria,quella di essere una pornostar come Cicciolina .Ed i pedofili,perbacco?Odiosa,la discriminazione a loro danno.Dice..”ma il Parlamento deve essere lo specchio del paese”.Ed allora perchè si discrimina il rappresentante ufficiale della mafia(quelli non ufficiali ci sono gia’ nell’Udc),quello delle migliaia di assassini presenti nelle nostre carceri,quello dei ladri,quello dei cravattari,etc?

  19. sarà che i commenti sono contro il PD perché il PD non ne fa giusta UNA????????

    non c’è giorno che passa senza una delusione.

    tu scrivi:
    <>

    Lascio rispondere la Concia:
    «Il mio gruppo ha votato incautamente. Era meglio il rinvio in commissione. Io sto qui da un anno e l’ho capito prima di loro come funzionano le cose. Ma lo sapevano, la verità è che se ne volevano liberare tutti di questa legge. Erano tutti in cattiva fede, lo sapevano tutti che finiva così. Questa era una legge nostra, in altre occasioni per le nostre leggi abbiamo fatto cose inenarrabili, abbiamo fatto opposizione, ostruzione. Questa legge, invece, la buttiamo via così. Hanno fatto morire la legge perchè tanto i froci sono quelli da buttare al macero in 30 secondi»

    Per l’ennesima volta i deputati PD hanno fato la figura dei peracottari.
    Dei politici navigati avrebbero governato le procedure non si sarebbero buttati all’arrembaggio “o la va o la spacca”.

    In tutto ciò, sorvoliamo sul fatto che (contro quello che si era detto in campagna elettorale) prendiamo atto che siete anche CONTRARI all’abolizione delle province.

    P.S.
    Sulla Binetti non molleremo mai finché non spiegate il perché sia così difficile da fare fuori.
    Quando ci vuole per veder comparire sui vostri blog, sui giornali e sulla bocca del segretario il termine “opus dei”?

  20. scusate, è saltato il quote della frase di sarubbi

    “Le valutazioni a caldo sono abbastanza confuse: da un lato, il Centrodestra – che, come dicevo qualche giorno fa, era stato quasi costretto all’accordo dall’ottima mediazione di Paola Concia – ha gettato la maschera; dall’altro, però, la nostra linea dura non ha pagato.”

  21. Antonio Esposito

    Luca ciao!

    Non è la prima volta che mi lamento di questo aspetto, lo faccio sin dai tempi della Margherita. I popolari hanno distrutto un partito, il Ppi, portandolo dal 10% del ’94 al 3,2% del 2000, e quando hanno trovato nuovo ossigeno nella Margherita, hanno pensato esclusivamente a comandare, forti della loro organizzazione, con la complicità di Rutelli, che vide bene di mandare a quel paese Parisi e i Democratici, facendosi una sua corrente (nonostante grazie all’Asinello divenne presidente della Margherita e candidato premier). La stessa cosa continua nel Pd.

    L’andazzo odierno della Chiesa sappiamo come va, ma noi non possiamo solo fare i piagnoni lamentando che allo spirito dei credenti preferiscono gli atei devoti. Noi, in alternativa, che cosa possiamo fare? Come possiamo far capire che Oltretevere senza atei devoti ci sono (forse) leggi non condivise, ma senza cattolici impegnati perdono un mondo?

  22. Antonio Esposito

    (scusate) a Oltretevere che…

  23. Ciao, ti andrebbe uno scambio link col mio blog Geekblog?
    grazie 1000! http://www.geekblog.it
    Claudia

  24. Antonio Esposito

    Ho letto un pezzo di Avvenire: stupefacente!

    Discriminazione verso gli eterosessuali… allora, visto che c’è già l’aggravante per il colore della pelle, cosa abbiamo, la discriminazione verso i bianchi? Ma dico, prima di azionare la bocca, assicurarsi che il cervello sia inserito, no?

  25. lucagrasselli

    Guarda, Antonio, se Oltretevere si convinceranno saranno gli ultimi a farlo: va così, vallo a chiedere alla buonanima di De Gasperi… se la nostra priorità è ottenere il riconoscimento dalle gerarchie ecclesiastiche, anzitutto… campa cavallo, poi è già uno stonamento di obiettivo. Alle gerarchie chiedo la possibilità di lasciarmi lavorare serenamente, non molto di più.

    Il problema è proprio riuscire a “essere” quel mondo di cattolici impegnati, con un patrimonio di idee, e anche di persone, da mettere a disposizione della politica, e a fare in modo che la politica lo prenda in considerazione, il meno strumentalmente possibile. Insomma, l’importante è esserci. No?

  26. Sentebdo oggi alcuni commenti sembra quasi che picchiare un gay sia possibile… allore diciamo con chiarezza e nettezza che per la legge italiana, ovviamente, picchiare un gay è reato, come picchiare un eterosessuale è reato. Semplicemente perchè… picchiare una “persona” è un reato!

  27. Antonio Esposito

    Più che al riconoscimento alludevo alla pressione sulle gerarchie cattoliche. E’ proprio la voglia di essere riconosciuti, di essere i discepoli prediletti, che porta il nostro movimento ad essere confuso, senza una meta.

    Io non vedo, a parte rari momenti come quello delle 60 firme sui Dico, “ecco, la penso così. E allora?”. No, molti fanno come Buttiglione: “Prima vado a sentire cosa dicono i vescovi”.

  28. lucagrasselli

    Tuttavia (chiedo ad Andrea), come rispondere correttamente all’articolo di Avvenire e alle preoccupazioni dei teodem e del PDL e UDC, cioè al timore che, con l’estensione della legge alla discriminazione per motivi “fondati sull’orientamento sessuale
    o sull’identità di genere”, si sarebbe potuta p.es. punire la diffusione della dottrina cattolica (o di altre confessioni religiose) sull’omosessualità? Cosa impedisce che venga considerata “discriminazione” p. es. la semplice contrarietà al matrimonio omosessuale, e quindi l’introduzione surrettizia e frettolosa nel nostro ordinamento di cose che meriterebbero invece un profondo dibattito?

    Guarda che considero falso l’altro presupposto di alcuni, che cioè “visto che comunque è vietato picchiare una persona, allora non serve introdurre aggravanti per chi picchia un gay”. E’ evidente che le aggravanti vanno introdotte per proteggere le categorie che (qui ed ora) sono più a rischio, tra cui evidentemente, qui ed ora e purtroppo, sono anche gli omosessuali, transessuali ecc. Su questo non ci può essere alcuna discussione.

    Ma come fugare il timore non solo di introdurre un reato di opinione, ma anzi proprio di dargli confini estremamente ampi e sfumati e senza dare alla magistratura gli strumenti per un arduo compito di discernimento?

    Beninteso, chiedo per sapere!

  29. Questi timori sono assurdi. Siccome si tratta di un’aggravante per le aggressioni fisiche, se non ci sono aggressioni fisiche non ci sono aggravanti.

    Le gerarchie cattoliche hanno qualcosa da temere solo se si mettono a girare con una spranga. Ma siccome non lo fanno (non starebbe bene, per un vescovo: lasciano fare il lavoro sporco ad altri, infatti), il problema non dovrebbe nemmeno porsi.

  30. lucagrasselli

    Scusa, parliamo di questo:

    1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, anche ai fini dell’attuazione della
    disposizione dell’articolo 4 della convenzione, è punito:
    A) con la reclusione sino a tre anni chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla
    superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di
    discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
    B) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo incita a
    commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali,
    etnici, nazionali o religiosi.
    2. È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri
    scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici,
    nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o
    gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della
    partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro
    che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono
    puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni.

    Estendere le discriminazioni “di genere e di orientamento sessuale” all’articolo 1b è sacrosanto e non dà adito a nessun dubbio.

    Sull’1a, invece, riesco a capire che qualcuno abbia dei timori: come essere certi che la frase “incita a commettere o commette atti di
    discriminazione” non vada intesa nell’accezione ideologica che comprenderebbe anche la contrarietà p.es. al matrimonio omosessuale ecc.?
    Chiedo (ad Andrea in quanto deputato) cos’è che garantisce questo, in modo da poter rispondere con chiarezza.

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  32. incompiutezza

    Grazie Andrea
    di aiutarmi a riflettere,
    e mi sono voluto dare uno spazio anche io
    lasciandomi interrogare dal tuo post.

    Prendo atto anche dell’editoriale di Avvenire,
    che preferisce avere i suoi omosessuali che lavorino nel nascondimento,
    e che pubblicamente rispecchino la voce dei potenti gerarchi,
    ma non di quello che si discute nelle parrocchie….

    (quando la Chiesa è solo gerarchia…..)

    A fronte delle epoche dove gli omosessuali rimanevano nascosti,
    oggi
    ragazzi e ragazze prendono piano piano il coraggio di rivelarsi,
    e ci sono sempre più genitori che si rivolgono al parroco,
    che può rispondere solo personalmente “sub articulo charitatis” ma non può dare risposte a gruppi di persone che nella parrocchia chiede risposte concrete, terra terra.
    Nessun prete è disposto a rischiare,
    per ritrovarsi denunciato al proprio vescovo.

    I vescovi che vengono interpellati sulla questione da sacerdoti per le urgenze pastorali,
    ricevono dai vescovi parole di comprensione a mezza bocca, ribadendo di non compromettere la Chiesa(gerarchia) assistendo o accompagnando in modo pubblico nè genitori di gay, nè i gay cattolici, nè giovani che desiderano capirci di più avendo tra gli amici dei gay.

    E le fidanzate/i e moglie o mariti… che si ritrovano a scoprire che l’altro coniuge è gay?
    La Chiesa-gerarchia, è estremamente sobria nel suo silenzio…..

    Qualche vescovo, interpellato da parroco, ha assicurato preghiere ma assolutamente nulla di più. (… a Roma… ovviamente)

    Il resto me lo concedo in una riflessione personale……

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  34. la binetti è un problema, il problema è che voi diessini non vi siete resi conto che vi siete FUSI con un pezzo di democrazia cristiana. la stessa democrazia cristiana contraria all’aborto ed al divorzio. SE voi volete un partito pluralista allora dovete capire che non potete essere voi, i diessini, ad imporre la linea.
    stessa cosa accadrà con le primarie. se i diessini sono i due terzi sar’ normale che vincano sia le primarie che il congresso che il resto. ma questo [ il problema, un partito pluralista non puo permettersi di decidere a maggioranza. il voto a maggioranza e semplicemente una annessione.
    scusate ma non mi funziona bene la tastiera.

  35. Antonio Esposito

    Se l’ultimo commento chiama in causa anche me, sottolineo che ho militato nella Margherita e che sono tanto “amico” della tradizione vetero-comunista, sebbene rientri nelle fila di quelli che l’Unto del Signore chimerebbe catto-comunisti.

    Sulla questione in particolare valgono le motivazioni che ho offerto.

  36. E io pure… mai stato né comunista (complice l’anagrafe) né diessino.

  37. USA: CONGRESSO APPROVA LEGGE CONTRO OMOFOBIA =
    ATTACCHI E VIOLENZE AI GAY DIVENTANO ‘HATE CRIMES’

    Washington, 23 ott. – (Adnkronos) – Il Congresso americano ha approvato una legge contro l’omofobia che inserisce le violenze e gli attacchi contro i gay nella lista degli “hate crimes”, puniti da una severa legge federale varata dopo l’assassinio di Martin Luther King nel 1968 per i crimini provocati dall’odio razziale. La legge, che ora va alla scontata firma di Barack Obama, e’ stata dedicata alla memoria di Matthew Shepard, uno studente del Wyoming assassinato 11 anni fa perche’ omosessuale.

    Era da 10 anni che i sostenitori della legge, tra i quali lo scomparso Ted Kennedy, si battevano per allargare la definizione di hate crime, finora prevista per i crimini provocati dalla razza, il colore della pelle, la religione o la provenienza nazionale della vittima, ai crimini provocati dal sesso e dall’orientamento sessuale delle vittime. In questi anni la misura era stata sempre bloccata al Senato e George Bush aveva minacciato di porre il veto se avesse raggiunto il suo tavolo per la firma.

    Per evitare nuovi stop i leader democratici al Senato hanno collegato l’act – approvato il mese scorso dalla maggioranza democratica alla Camera con il voto contrario dei repubblicani – al bilancio della Difesa da 680 miliardi di dollari. segue)

    (Ses/Ct/Adnkronos) 23-OTT-09 10:21

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